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    Malefici

    Il comico, scrittore, attore e cantautore Dario Vergassola approda per la prima volta al teatro ragazzi, ponendosi queste domande: nasce così “Malefici”, musical per famiglie, dai 4 anni, uno spettacolo per riflettere perché gli antagonisti delle fiabe sono diventati così, senza giustificare le loro azioni, ma nemmeno darle per scontate.

    Malefici: i personaggi e la trama

    I protagonisti sono la Regina cattiva, il Gran visir, La strega del Mare e il Lupo delle fiabe.

    • La Regina cattiva è ossessionata dall’idea di essere bella: se un tempo c’era lo specchio a testimoniare la sua bellezza, oggi si fa direttamente i selfie con lo smartphone.
    • Il Gran visir è il personaggio più antipatico e scorbutico di tutti, ma non c’è spigolo caratteriale che non possa essere smussato e accettato.
    • La strega del Mare finalmente può fare a meno di avere una voce potente, perché oggi ci sono i microfoni a dare manforte. Approfittando della sua presenza, si riflette anche sull’inquinamento dei mari, deturpati dalla plastica e dai rifiuti.
    • Lupo delle fiabe, storicamente cattivo, che in realtà è vegano, ma si vergogna ad ammetterlo in pubblico.

    Dario Vergassola

    “Ognuno – spiega Vergassola – racconta il suo disagio nel sentirsi cattivo o addirittura nel fingersi più cattivo di quello che è. I quattro anti-eroi si trovano nell’ascensore di un palazzo, senza sapere di essere diretti tutti nello stesso posto, ovvero dall’analista. Ogni piano svela le difficoltà e i problemi che si porta dietro ognuno di loro.

    L’amicizia che s’instaura diventa una terapia di gruppo. I miei amici di oggi sono gli stessi che venivano con me alle elementari e alle medie, perché con gli amici di vecchia data non si deve far finta di essere qualcun altro: è una fatica in meno, che trovo terapeutica.

    Quando si diventa grandi, si ha voglia di capire quello che c’è dietro le cose, anche dietro un comportamento strano, frutto magari di un disagio che non è stato espresso, di qualcosa che non è andato nel verso giusto. Probabilmente se fossero stati sorvegliati e guidati meglio, i cattivi delle fiabe sarebbero cresciuti bene e oggi vivrebbero anche loro felici e contenti».

    Regia

    Manuel Renga, autore, regista e curatore di progetti didattici legati alle opere liriche, andate in scena su palcoscenici internazionali, come le Théâtre des Champs Elysées a Parigi, l’Opéra de Rouen e la Royal Opera House di Muscat. È sua anche l’elaborazione drammaturgica, scritta a quattro mani con l’autrice teatrale Elisabetta Tulli. Le musiche originali sono della pianista e compositrice Eleonora Beddini e le coreografie di Giuseppe Brancato.

    Locandina

    A firmare la locandina di Malefici è Daniel Cuello, illustratore e fumettista della scuderia Bao Publishing (la stessa di Zerocalcare), con cui ha pubblicato l’ultimo libro di graphic novel “Le buone maniere”.

    I Muffins

    Interpreti d’eccezione sono I Muffins, quartetto artistico formato dal cantautore Stefano Colli (finalista della 58° edizione del Festival di Castrocaro su RaiUno e concorrente della 6ª edizione di The Voice of Italy nel team Gigi D’Alessio) e dai tre performer Maddalena Luppi, Giulia Mattarucco e Riccardo Sarti. La compagnia si è formata nel 2015 e da quest’anno lavora stabilmente con Fondazione Aida.

    CD Malefici

    Prezzo 10,00 euro acquistabile:

    • durante le repliche dello spettacolo
    • presso la nostra sede a Verona, via D. Degani, 6 Quinzano dal lunedì al venerdì dalle  9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
    • online sul nostro e-commerce (prezzo 14,00 euro perché comprensivo di spese di spedizioni comprese)

    Viola e il Blu

    Ispirandosi al libro scritto da Matteo Bussola, Viola e il blu indaga gli stereotipi di genere attraverso gli occhi di Viola, una bambina che sa già molto bene chi è e cosa vuole diventare. Il racconto  celebra la forza della diversità e l’importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita ci propone. Una storia dedicata a tutti quelli che vogliono dipingere la propria vita con i colori che preferiscono.

    Trama

    È maggio, un venerdì pomeriggio, il cielo è azzurrissimo e macchiato di nuvole bianche, il papà è in giardino che cura le genziane. Le genziane hanno un nome da femmine, eppure fanno i fiori Blu. Però ai fiori, per fortuna, nessuno dice niente. Non è come con le persone, pensa Viola. Un fiore va bene a tutti così com’è…

    Viola i colori li scrive tutti con la maiuscola, perché per lei sono proprio come le persone: ciascuno è unico. Ma non tutti sono d’accordo con lei, specialmente gli adulti. Tanti pensano che esistano cose ‘da maschi’ e cose ‘da femmine’, ma Viola questo fatto non l’ha mai capito bene. Così un giorno decide di chiedere al suo papà, che di lavoro fa il pittore e di colori se ne intende.

    Mi chiamano Garrincha

    Il football è un riverbero fanciullo, bellezza estetica, improvvisazione, poesia pura. Tutti temi avulsi ai giovani di oggi presi nella loro forma astratta ma che legati al calcio invece ben riconoscono. Attraverso il tema del calcio, che appassiona sempre tanti giovani, si narra la storia di Garrincha, storpio e figlio di emigranti veronesi, ma con una grande voglia di riuscire, di conquistare, di affermazione e riscatto. Con questo spettacolo vorremmo instaurare un dialogo con i ragazzi tramite un confronto diretto con loro, ascoltando le loro opinioni e la loro visione del mondo calcistico.

    Trama

    Garrincha è zoppo, per questo non ha mai potuto giocare a calcio, la sua passione, il grande sogno della sua vita. È nato a Sao Paulo il giorno in cui Garrincha, quello vero, il campione capace di cavalcare le stelle e di commuoversi per un uccellino in gabbia, esordiva nella nazionale verde-oro. Un predestinato, insomma, peccato solo per quell’essere storpio d’una gamba, la sinistra, quell’incedere che ne fa un essere degno di tenerezza. Per lui il mondo è rotondo ed è coperto di pelle bianca e nera, come un pallone di calcio e il pallone è culla, casa, fiume, stella, abisso, vertigine. Ha viaggiato per le strade del mondo dietro al calcio, ha conosciuto, amato, pianto, rimpianto, scoperto, allontanato. Ha conosciuto grandi calciatori e bambini con i piedi nudi che correvano dietro a una palla fatta di stracci, ha visto persone gioire, altre piangere disperate, ha raccolto le loro storie, le ha stampate nel cuore e adesso le racconta. Pelé, Maradona, Gigi Meroni, Gaetano Scirea, Gigi Riva, Pietro Anastasi… Il calcio è imprevedibile come il volo di un aquilone. Garrincha ha un sogno, il suo sogno. Tirare un calcio di rigore e segnare ma non un calcio di rigore qualsiasi: l’ultimo rigore nella finale dei Campionati del mondo, quello da cui dipende tutto ma tutto davvero. Muove le gambe, Garrincha, sul posto, corre sul posto, veloce, come a correre su una sola zolla di terra tutto quello che non ha potuto correre in una vita intera. Gli occhi negli occhi del portiere. Dietro il portiere la rete, molle come un ventre, pronta ad accogliere la palla. Garrincha si muove, tre passi, di corsa, il vento nelle orecchie, negli occhi, nei capelli, attorno al collo, fra le dita, nei polmoni, giù, boccate di vento, un boato d’uragano nell’aria ferma dello stadio ammutolito. Il piede sinistro che tocca la sfera. Poi solo un urlo. Goal!

    Il regista

    Fabio Mangolini (Roma, 1964) ha dedicato tutta la sua vita al teatro come attore, regista, pedagogo, autore, traduttore e, infine, come manager. Laureato in Filosofia all’Università di Bologna, si è diplomato nel 1987 all’Ecole Internationale de Mimodrame de Paris Marcel Marceau. Nel 1985 entra come Arlecchino nella compagnia internazionale Les Scalzacani diretta da Carlo Boso, a Parigi. Nel 1991 lascia la compagnia e continua a portare la Commedia dell’Arte per il mondo. Tra il 1992 e il 1994 è borsista della Japan Foundation e dell’ International Theatre Institute e studia a Tokyo il Kyōgen e il . Come attore, ha lavorato con numerosi registi, recitando in tournées in Italia, in Europa e nel mondo. Ha diretto spettacoli in Italia, Francia, Belgio, Spagna, Stati Uniti. Ha insegnato in prestigiose Accademie d’Arte Drammatica in Europa (fra le altre GITIS e MKAT di Mosca), in Università in USA, Sud America, e Giappone. Dal 2004 al 2009 è stato docente di Interpretazione e Regia presso la Real Escuela Superior de Arte Dramático (RESAD) di Madrid. È stato Presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Presidente dell’Associazione Scuola dell’Opera Italiana di Bologna e Consigliere d’Amministrazione della Fondazione ATER-Formazione. Dal 2015 al 2018 è stato il Direttore del Master MFA in Physical Theatre della Mississippi University – Accademia dell’Arte. Attualmente è Direttore Artistico di Cornucopia Performing Arts Labs.

    Un pianeta da salvare

    Un pianeta da salvare,  spettacolo digitale, inclusivo, sull’educazione e il rispetto per l’ambiente per bambini dai 4 anni.

    Ambientato su Marte nel 3022, il Professor Protonicus è pronto ad aprire un varco spazio-temporale per spedire indietro nel tempo sulla Terra un piccolo uovo robot di sua invenzione, il potente L0V3, che  una volta schiuso avrà il compito di ripulire il pianeta Terra prima che i rifiuti lo sommergano e gli umani siano costretti a trasferirsi su Marte.

    Un software implementato in fase di produzione consente all’attrice di animare le illustrazioni realizzate da Francesco Zatti “umanizzando” i personaggi e rendendoli immediati agli occhi degli utenti.
    Ai bambini viene chiesto di tenere a portata di mano un oggetto subacqueo, l’avventura attraverserà anche i mari!

    Lo show è parte appuntamento del progetto sperimentale Teatro Onlife, piattaforma educativa digitale realizzata da Fondazione Aida che al suo interno vede coinvolte diverse figure professionali: Pino Costalunga, attore, regista, esperto di letteratura e teatro per ragazzi, Simone Dini Gandini, regista, Fabio Bersan tecnico teatrale, Francesco Zatti, illustratore e scenografo, Alice Canovi, musicista, Alessandra Coltri, supporto nell’ambito educativo, e Simone Terenziani, presidente e fondatore di Comelasfoglia associazione che si occupa di promozione della cultura del gioco.

    Gianni Rodari l’inventore di storie e di rime

    Gianni Rodari è senza ombra di dubbio colui che tra gli anni ’50 e ’60 del ‘900 ha rivoluzionato la scrittura e la letteratura per ragazzi. Consapevole che ai ragazzi si può parlar di tutto, perfino di politica e dei grandi temi dell’esistenza, ha inventato storie e poesie che arrivano in maniera semplice ma assolutamente efficace al cuore e alla testa dei piccoli lettori.
    Non ha l’aria del pedagogo e del moralista quando scrive, ma trattando il bambino/ragazzo alla pari, come essere umano con tutte le facoltà di pensiero e di logica che sono proprie degli esseri umani, si assume il ruolo di scrittore, di inventore di storie con significati molto spesso forti e che siano capaci di transitare al lettore contenuti mai banali, ma carichi di significati, in modo divertente e fantasioso.

    Pino Costalunga nel suo divertente percorso sui testi di Rodari, soprattutto sulla produzione poetica del grande maestro di Omegna, palerà anche di come pure Rodari abbia trovato ispirazione nella fiaba popolare e di quei narratori/ poeti italiani, venuti dopo Rodari, ma a lui fortemente debitori. Quindi, non solo testi di Rodari nella lettura/spettacolo di Pino Costalunga, ma anche produzioni in prosa e poesia di quelli che l’hanno in qualche modo ispirato e di quelli che sono venuti dopo di lui in un continuo dialogo con gli spettatori presenti, ai quali Pino Costalunga suggerirà anche dei piccoli esercizi “rodariani” di invenzione di storie e soprattutto di rime per imparare magari a scrivere anche noi partendo dai geniali suggerimenti di Gianni Rodari.

    Di e con Pino Costalunga
    Dai 7 anni
    Durata 70 minuti

    Fiabe a vela, racconti a remi

    L’Italia è un paese circondato dal mare. E pure fiumi e laghi sono parte importante del suo paesaggio. E l’Italia è pure piena di storie, fiabe e leggende che navigano sul mare e scorrono su laghi e fiumi come l’acqua. Ecco cosa sono queste fiabe a vela e questi racconti a remi: storie dove il mare, il fiume e il lago sono i protagonisti e dove la magia si incontra con il vento, le barche e le navi che li percorrono e con gli uccelli e i pesci che li abitano.

    Dai 4 anni
    Durata 50 minuti

    Poesia è sogno

    Pino Costalunga approfondirà attraverso la lettura di produzioni poetiche (sia tratte da libri per ragazzi come “Rime di Rabbia” di Bruno Tognolini o “Il Mio Primo Libro di Poesie d’Amore” di Bernard Friot, sia tratte da produzioni di poesia moderna e contemporanea di autori per adulti ) il tema della capacità di dare parole ai proprio sogni, di giocare con le parole e i propri sogni esattamente come fanno i poeti.Per fare questo, oltre ad avvalersi della sua capacità di lettore ad alta voce, Pino Costalunga proietterà immagini e farà vedere\sentire anche qualche “poesia cantata”.

    Da 11 anni
    Durata 75 minuti
    Si chiede la possibilità di proiettare

    E ora, facciamo i conti!

    C’era una volta un Re che, contava moltissimo, contava più di tutti, ma il problema è che i suoi sudditi non contavano perché… non sapevano contare! Un modo divertente per raccontare ai bambini la storia più vecchia del mondo: quella dei numeri e di tutti i giochi che con i numeri hanno a che fare, una lezione che è uno spettacolo divertente e coinvolgente che farà giocare gli spettatori stupendoli con semplicità, stuzzicandone l’intelligenza. E perché no: insegnerà loro che anche con i numeri si può giocare e ci si può divertire.

    Da anni Pino Costalunga propone questa simpatica lettura in biblioteche e scuole riscuotendo sempre molto successo da parte di bambini e insegnanti.

    Dai 4 anni
    Durata 50 minuti

    È severamente vietato leggere Roald Dahl

    È severamente vietato leggere Roald Dahl

    di e con Pino Costalunga

    Saranno le stesse pagine dell’autore anglo-norvegese a dimostrare con chiara evidenza quanto sia dannoso leggere Dahl, un autore che sovverte fiabe, insegna a fare pozioni pericolose, elogia la disobbedienza, si diverte a descrivere individui disgustosi, riduce i bambini in poltiglia e fa scomparire povere nonne grazie all’aiuto di nipoti crudeli. Questo autore va dunque assolutamente evitato e vietato e questo è l’incontro giusto per capirlo… e per divertirsi!

    Dai 7 anni
    Durata 60 minuti

    Orsetto Nalle e i segnali stradali

    È la storia di Nina, del suo Orsacchiotto Nalle e della loro automobile rossa da corsa. Una storia che diventa un modo divertente per parlare di regole e di regole stradali in maniera semplice e coinvolgente anche ai bambini più piccoli. Infatti a fare da guida sarà un simpatico nonno vigile: il Nonno Augusto!

    Nonno Augusto, Nina e Nalle andranno a fare una bella passeggiata percorrendo le strade del Quartiere fino al Parco Giochi e avranno così modo di fare tanti simpatici e divertenti incontri e di imparare tante cose nuove.
    Ma… come in ogni storia che si rispetti c’è sempre un cattivo: il terribile Motociclista Infuriato, che non rispetta nessuna regola e nessun segnale e che ha in mente solo di combinare guai e di correre velocissimo dappertutto.
    Ma Nina e Nalle, con l’aiuto di Nonno Vigile Augusto riusciranno a far capire a quel Pirata della Strada che ci
    sono delle regole da rispettare e che se non si rispettano possono succedere dei grossi guai.

    Testo di Pino Costalunga

    Età: dai 4 anni ai 10 anni

     

     

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