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    Alla ricerca dell’Oro Blu

    Grazie all’iniziativa a cura di Acque Veronesi fondazione AIDA ha potuto sensibilizzare i bambini su tematiche di carattere socio-culturale ed educativo.
    Il progetto ha previsto la produzione ad hoc di uno spettacolo dal titolo “Alla ricerca dell’oro blu” svolto nelle classi delle scuole primarie per affrontare il tema dello spreco dell’acqua in modo originale e interattivo, rendendo gli stessi bambini partecipanti attivi.

    Trama

    La piratessa Ferrarella e il suo braccio destro, il pappagallo Glu Glu hanno rinvenuto in un forziere una misteriosa mappa, tutta da interpretare, che porta al preziosissimo Oro Blu ma, nella loro vita da lupi di mare, non hanno avuto molto tempo per studiare e hanno un gran bisogno di bravi aiutanti per impossessarsi del tesoro tanto agognato. Riusciranno i bambini a risolvere la mappa – cruciverba, piena d’insidie, e a portarsi a casa l’Oro Blu?

    Obiettivi didattici:

    Lo spettacolo, tramite anche la comunicazione di dati registrati, mira a sensibilizzare i bambini sull’uso consapevole dell’acqua e sugli sprechi, ingenui o consapevoli, che compiamo quotidianamente. Tramite l’interazione e l’ironia, i ragazzi saranno invogliati ad approfondire un tema così delicato e importante per il proprio futuro con maggiore spontaneità. Seguirà un momento di confronto e riflessione propositiva sulle possibili risoluzioni da mettere in atto quotidianamente per limitare gli sprechi.

    Svolgimento/materiali:

    L’attività consiste in uno spettacolo interattivo, in cui gli studenti sono chiamati a risolvere un cruciverba.

    Durata: 50 minuti
    Età consigliata: scuole elementari
    Operatrice:
     Annachiara Zanoli

    Campagna di raccolta fondi per Teatro Onlife

    Con l’emergenza sanitaria in corso i teatri, così come tanti altri spazi di aggregazione e cultura, hanno chiuso lasciando un grandissimo vuoto. Teatro Onlife vuole essere una valida e strutturata alternativa allo spazio fisico del teatro, un nuovo modo di fare e fruire di questa forma d’arte, con gli spettatori al centro.
    Che sarà utile anche quando i teatri apriranno.

    Svilupperemo una piattaforma software specifica che permetterà al Teatro, e soprattutto il Teatro Ragazzi di rompere i tradizionali schemi di rappresentazione per entrare in una nuova, innovativa, dimensione virtuale.

    Il progetto rappresenta una scommessa che il Teatro Ragazzi lancia nel coniugare tre soggetti differenti

    1. l’attore con la sua azione performativa e pedagogica
    2. il pubblico, in particolare il pubblico dei ragazzi, inclusi i bambini con disabilità
    3. il sistema digitale

    La scommessa consiste nel mantenere vivo e costante il denominatore che fa dello spettacolo dal vivo un evento irripetibile e interattivo, creando nuova affluenza di pubblico, attraverso l’incontro su una piattaforma digitale dedicata.

    Come sostenere il progetto?

    Come si sviluppa Teatro Onlife

    Svilupperemo diverse e innovative tecnologie. Quelle che in 90 giorni ci permetteranno di andare in scena in maniera più strutturata rispetto alle sperimentazioni fatte finora sono.

    La realizzazione della piattaforma web che ospiterà i diversi spazi virtuali (ognuno corrisponde a uno spettacolo).

    Per realizzare tale piattaforma un team di esperti si occuperà di individuare la Minimum Viable Product ovvero lo strumento che ci permetterà di identificare la versione più semplice in quanto a efficacia e immediatezza e che offrirà le funzionalità principali (dette “core”) di Teatro Onlife.

    In contemporanea, un team di sviluppo web e app si dedicherà alla creazione di altri due strumenti funzionali del prodotto: la app per i bambini e la piattaforma editoriale.

    Lo sviluppo della App

    Permetterà agli spettatori, bambini e ragazzi con genitori e nonni, di interagire durante lo spettacolo (con emoj, con disegni prestabiliti ecc). Questa fase verrà seguita da un team composto di persone qualificate per lo sviluppo del web e per la realizzazione della app. In questo modo lo show potrà utilizzare risorse quali filmati, disegni, elementi grafici o file audio che potranno poi essere riprodotti e utilizzati dagli attori e dagli spettatori. Poiché la piattaforma sarà gestita tramite più server remoti, gli spettacoli potranno essere svolti contemporaneamente con partecipanti connessi da qualunque località. I genitori potranno configurare gli account dei figli, prenotare gli spettacoli e controllarne lo svolgimento tramite il sito web, i bambini potranno accedere tramite l’app su tablet.

    La piattaforma editoriale online

    Registi e attori contribuiranno a creare il palinsesto ovvero la programmazione strutturata di eventi ai quali prendere parte. Questa parte si compone dello:

    • spazio virtuale con grafiche, sfondi e suoni, programmazione di effetti visivi e sonori (andremo ad animare i diversi spazi virtuali)
    • la messa in onda della storia nel giorno e orari stabiliti dal palinsesto, esecuzione dello storyboard e gestione in tempo reale dell’interazione con i bambini

    Chi farà cosa?

    Per realizzare questa fase selezioneremo un team di progettazione composto da un regista teatro ragazzi, un psicologo dell’infanzia, un illustratore infanzia, un web designer, un sistemista, un coordinatore organizzativo.

    Con lo sviluppo di queste tecnologie Teatro Onlife può andare in scena.

    Tempi di realizzazione

    90 giorni
    Inizio progettazione: 22 marzo 2021
    Sperimentazione nel periodo estivo

    Avvio piattaforma nella stagione teatrale 2021/2022

    Quando il pubblico potrà fruirne?

    Teatro Onlife diventerà un’attività permanente e struttura che andrà a integrarsi alla programmazione teatrale più tradizionale.
    Gli spettacoli di Teatro Onlife saranno fruibili dal pubblico a partire dalla stagione teatrale 2021/2022: coordineremo spettacoli in presenza ed eventi Onlife ai quali potrà partecipare una platea vasta e senza limitazioni.

    Perché?

    Teatro Onlife è un modo nuovo e innovativo di esperienza teatrale per i bambini.
    Non si sostituisce all’esperienza in presenza. Si integra ad essa e sarà l’occasione per guardare al futuro!

     

    Alla scoperta delle ville venete e dei palazzi di Verona

    Ville sconosciute, alcune mai censite, dimore signorili costruite nel corso dei secoli ubicate a ridosso della città, appena fuori le mura, palazzi dall’immenso valore storico e artistico sui quali non si è riflettuto abbastanza. A quale modello culturale rispondono? Hanno avuto una funzione solo di rappresentanza, di ostentazione del proprio status e di goldoniana villeggiatura? E soprattutto, oggi, qual è lo stato di conservazione e di valorizzazione di questo patrimonio “nascosto” e inglobato dall’espansione urbana contemporanea?

    Sono questi i temi affrontati durante la tavola rotonda Le Ville e i Palazzi storici di Verona e dintorni. Un patrimonio urbano e suburbano da ri-conoscere e ri-valutare che si è tenuto a Verona il 6 e 7 dicembre 2019. Presenti durante l’evento anche l’Assessore alla Cultura, Turismo, Politiche Giovanili, Pari Opportunità Francesca Briani e il Presidente della 1a Circoscrizione – Centro Storico Giuliano Occhipinti.

    Interventi

    Durante il meeting si sono succeduti autorevoli ospiti in ambito scientifico come la Prof.ssa Daniela Zumiani, Docente di Storia dell’Architettura all’Università di Verona, sul tema Tra palazzo di città e villa suburbana: lo schifar la noia della rampante borghesia veronese (sec. XVIII – XIX), il dott. Francesco Monicelli per un focus su Ville suburbane delle Famiglie Giusti e Ville sconosciute e il Prof. Danilo Gasparini Docente di Storia dell’Agricoltura e dell’Alimentazione all’Università di Padova che ha trattato il tema dal titolo Figlie minori di Palladio. Le ville Veronesi tra prestigio e oblio. In programma sono previste delle visite guidate a cura della Prof.ssa Daniela Zumiani.

    Ville Venete e Vino: tavola rotonda al Vinitaly

    Le Ville Venete sono al centro di un progetto promosso dalla Regione del Veneto per rilanciare le economie locali e valorizzare i valori dell’Italian Lifestyle. La produzione vitivinicola e eventi come “Sorsi d’autore”, hanno contribuito alla crescita di questo progetto.

    I modelli di sviluppo agricolo e manifatturiero, organizzati durante la Repubblica di Venezia, sono stati fondamentali per il processo di specializzazione del vigneto che riconosciamo ancora oggi. Al centro di questo progetto, c’è stata storicamente la Villa Veneta, fucina dell’attività economica e produttiva. Il territorio tra Veneto e Friuli Venezia Giulia è stato così occupato dal più esteso giacimento culturale al mondo. Nel territorio, infatti, ci sono più di 4000 Ville Venete, tra queste: 24 villa palladiane, Patrimonio Unesco dell’Umanità. Oggi, grazie agli interventi di recupero e di tutela, queste dimore rappresentano un rilancio economico e la storia del territorio regionale.

    Questi sono i temi discussi in occasione della Tavola Rotonda Ville Venete&Vino lunedì 8 aprile 2019 presso lo stand della Regione del Veneto per Vinitaly, organizzato da Fondazione Aida e moderato da Patrizio Roversi.

    Interventi

    Franco Sensini, Direttore Istituto Regionale Ville Venete, ha illustrato il percorso di recupero e valorizzazione del patrimonio iniziato più di sessant’anni fa. Danilo Gasparini, Docente di Storia dell’Agricoltura e dell’Alimentazione all’Università di Padova, ha approfondito il ruolo di alcune famiglie del patriziato nel processo di specializzazione del vigneto di qualità che conosciamo oggi. Alberto Passi, Presidente dell’Associazione per le Ville Venete, presenterà la storia della genesi delle Ville Venete per capire lo sviluppo agricolo, manifatturiero ed artistico di queste dimore e il ruolo chiave che hanno oggi nelle economie locali e non solo. Meri Malaguti, direttore di Fondazione Aida, presenterà Sorsi d’autore: un buon esempio di manifestazione capace di valorizzazione il patrimonio attraverso un’esperienza tra le eccellenze locali.

    Saluti di: Luca Zaia, Presidente Regione del Veneto; Cristiano Corazzari, Assessore alla Cultura Regione del Veneto; Federico Caner, Assessore al Turismo Regione del Veneto.

    Diversamente a teatro

    Diversamente a teatro (Premio Sodalitas nel 2015) è un progetto di inclusione sociale e lavorativa di un gruppo di ragazzi disabili trentini.

    Per tre anni, dal 2014 a giugno 2017, Diversamente a teatro ha offerto un’occasione di formazione e di inserimento lavorativo nel settore teatrale a un gruppo di ragazzi con disabilità senza distinzione contrattuale o di livello economico rispetto agli altri lavoratori del settore.

    Questa iniziativa si ispira a modelli internazionali ed è un progetto pilota reso possibile grazie al supporto di Fondazione UmanaMente. Grazie a Diversamente a teatro questo gruppo di ragazzi sono stati parte integrante della struttura organizzativa del teatro.  Il bar THE STAFF è diventato lo spazio in cui questo progetto ha trovato concretezza e offre loro l’occasione di esprimere la propria professionalità.  Grazie al contributo di Fondazione Cattolica, il Teatro Valle dei Laghi diventa luogo di aggregazione culturale, integrazione sociale e sperimentazione.

    Dopo la chiusura del Teatro Valle dei Laghi di Vezzano questa opportunità è venuta meno. Da qui l’idea di Associazione Atti, Oasi Valle dei Laghi e della nostra fondazione di dare continuità all’iniziativa.

    Chef a teatro e Lettori Olimpici sono la naturale prosecuzione di questo progetto. Negli anni hanno infatti trovato continuità e supporto grazie a una rete di partner sensibili e accorti.

    Un progetto di ATTI, Comunità Valle dei Laghi, Fondazione Aida, Associazione Oasi.
    Realizzato con il supporto di Fondazione Cattolica Assicurazioni e Fondazione Umanamente.

    Chicchi di Storia

    Il progetto ha coinvolto un gruppo di giovani dei territori di Nogara, Sorgà e Gazzo Veronese. Questi hanno realizzazato  un documentario che possa raccontare le specificità di quest’area, l’evoluzione della sua economia, delle condizioni di vita, del pensiero e delle abitudini dei suoi abitanti.  Soprattutto sul lavoro che caratterizza questa zona: la coltivazione, raccolta e lavorazione del riso.

    Attraverso interviste ai lavoranti di un tempo e l’esposizione dei loro ricordi, di aneddoti e delle loro storie private, l’analisi di documenti d’archivio, testimonianze di studiosi, con la partecipazione dei giovani che vivono e lavorano nel territorio, si è cercato di raccontare momenti del lavoro di un tempo e i cambiamenti che hanno caratterizzato la vita della popolazione locale nel corso dei decenni.

    Il documentario sottilinea l’importanza di di comprendere come, anche in questi tempi difficili, sia possibile trovare nelle proprie radici culturali le basi per la costruzione di un futuro possibile. Raccontare il passato, il presente e le idee per un futuro possibile di uomini e di società legati al territorio significa raccontare un piccolo mondo con le sue difficoltà e le sue gioie, con i suoi pregi e anche i sui difetti, con le sue speranze e delusioni, ma vuol dire soprattutto restituire una testimonianza positiva di operatività e di possibile sviluppo economico ma anche culturale e sociale.

    Il 15 ottobre presso il teatro comunale di Nogara è stato realizzato un evento conclusivo. È stato quindi proiettato in un primo momento il documentario e in seguito si è discusso e parlato della storia del Vialone Nano. In conclusione c’è stato un rinfresco con risotto per tutti i presenti.

    Attività realizzate

    •  realizzazione di un gruppo di lavoro, comprendente un minimo di 5 giovani del territorio;
    • ricerca e raccolta dati, documenti, storie, a cura dei giovani partecipanti, sulla base delle indicazioni ricevute da uno o più esperti di memoria del territorio;
    • elaborazione dei documenti, realizzazione di interviste, riprese video, sotto la guida di un videomaker esperto;
    • elaborazione e realizzazione del prodotto multimediale finito, sotto la guida di un regista di pluriennale esperienza e con il supporto del videomaker;
    • diffusione e divulgazione del prodotto attraverso canali social, al fine di offrire un’opportunità di conoscenza del territorio, soprattutto ad un pubblico giovanile;
    • momento conclusivo di presentazione del prodotto multimediale e disseminazione degli esiti dell’esperienza svolta.

     

    Ciceroni a casa nostra

    “Ciceroni a casa nostra” è un progetto finanziato dalla Regione Veneto e realizzato da Fondazione Aida. L’obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi come valorizzare il proprio territorio, attraverso una serie di incontri e laboratori. I giovani che hanno aderito al progetto hanno realizzato dei percorsi volti a promuovere i territori dei comuni coinvolti nel progetto: San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Monteforte d’Alpone e Zimella

    Le fasi del progetto

    La prima fase ha previsto una serie di incontri organizzativi tra i partner, Fondazione Aida e i giovani protagonisti.

    In un secondo momento, nel periodo compreso tra il 10 novembre 2016 e il 27 febbraio 2017, è stata avviata la fase comprendente la realizzazione di 17 incontri.  Iscritti al percorso, un gruppo composto da 6 ragazzi: Andrea Dal Bosco, Arianna dal Bosco, Chiara Castellan, Marianna Ambrosini, Giulia dal Grande, Giulio De Marchi. Il gruppo ha poi raggiunto il numero di 10 componenti nella parte successiva del progetto con l’arrivo di: Giada Bosaro, Francesco Segneghi, Mirca Mattioli, Rosanna Carli.

    Stefania Carlesso, attrice ed esperta di arte e architettura, ha cercato di spiegare i meccanismi che stanno alla base della creazione di eventi. Le tematiche storico-artistico o letterarie si veicolano in format che uniscono l’alta divulgazione al divertimento.

    Poi, ha affidato, suddividendoli tra i ragazzi, i percorsi da costruire nei comuni coinvolti dal progetto: San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Monteforte d’Alpone, Zimella. Nel corso delle settimane i ragazzi sono stati guidati nella elaborazione degli stessi percorsi. Quindi, sono state trasferite al gruppo dei giovani una serie di skills utili a veicolare contenuti culturali in modo coinvolgente e dinamico.

    Social Network.

    Il 10 marzo, 24 marzo, 7, 14, 21 aprile si è realizzata la fase di cinque incontri dove i partecipanti hanno avuto la possibilità di esercitarsi nella creazione di un video promo acquisendo le tecniche di base e approfondendo quindi le abilità di promozione dei percorsi/progetti da loro creati. I ragazzi hanno ricevuto le indicazioni necessarie per sfruttare al meglio il mondo dei social network per la prompzione dei progetti. Sono stati creati quindi un profilo Facebook e un profilo Instagram realitvi al progetto.

    Strategie progettuali

    Il giorno 27 marzo è stato realizzato il seminario formativo su processi di innovazione e promozione della propria attività sul territorio. I corsisti hanno avuto modo di conoscere progetti e realtà dinamiche che si occupano di promozione territoriale. Hanno potuto confrontarsi con progetti realizzati di portata nazionale e internazionale. Hanno potuto apprendere le stategie progettuali messe in atto da realtà affermate, approfondire lo sviluppo di promozione del territorio e trasformare le conoscenze conseguite in un esercizio declinato al progetto sul quale in questi mesi passati hanno proficuamente lavorato.

    Raccontare il percorso

    Durante il fine settimana dal 22 al 25 aprile 2017, all’interno di uno spazio fieristico messo a disposizione dal Comune di San Bonifacio per la fiera di San Marco. A turni da loro stessi pianificati e organizzati, i partecipanti hanno raccontato il percorso realizzato presentandolo, anche supportati dall’intervento dei rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, ad un ampio pubblico. In quel contesto per la prima volta si sono messi in relazione con l’esterno con risultati soddisfacenti. Il gruppo è rimasto coeso anche una volta terminati gli step previsti dal progetto, ha pianificato con l’aiuto delle amministrazioni dei Comuni di provenienza ulteriori incontri che gestiranno in completa autonomia.

     

    Festival delle Ville Venete

    Dopo cinque mesi di magia, all’insegna della cultura e delle eccellenze eno-gastronomiche del Veneto, si conclude, venerdì 30 ottobre, l’ottava edizione del Festival delle Ville Venete. A chiudere la manifestazione, il noto divulgatore scientifico e scrittore Alberto Angela.

    Sono stati oltre 150 gli eventi tra Veneto e Friuli Venezia Giulia che hanno animato il Festival. Un vero e proprio progetto di valorizzazione culturale, architettonica ed eno-gastronomica itinerante, un’iniziativa realizzata con successo dall’Istituto Regionale Ville Venete con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Veneto, della Regione Friuli Venezia Giulia e di Anci Veneto.

    Venerdì 30 ottobre alle 17, in occasione della cerimonia del Premio Villa Veneta 2015 che si terrà nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale a Venezia, Alberto Angela sarà premiato per il prezioso contributo alla valorizzazione e diffusione del patrimonio artistico, architettonico e culturale che da anni dà con il suo lavoro. Presentando il suo ultimo libro, Viaggio nell’Impero di Roma seguendo una moneta (edito da Mondadori), Angela condurrà i partecipanti attraverso un viaggio ideale e intenso fino ai confini di quello che fu l’Impero Romano. Tappa dopo tappa, si scoprirà il dietro le quinte della prima grande globalizzazione della storia. Il libro è idealmente la prosecuzione di Una giornata nell’antica Roma, altro successo editoriale dello scrittore cosmopolita.

     

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