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    Il mago di Oz

    Ne Il Mago di Oz Dorothy, una bambina che vive nel Kansas assieme ai propri zii, viene scaraventata da un ciclone improvviso in un paese popolato da strani personaggi. Atterra nel villaggio dei Succhialimoni, degli ometti bizzarri che la ringraziano perchè ha ucciso la Strega cattiva dell’Est, schiacciata dalla caduta della casa.

    Il suo unico pensiero è quello di fare ritorno a casa, ma pare che il solo che possa aiutarla sia il Mago di Oz. Lungo il cammino che la condurrà dal Mago, Dorothy incontra lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Vigliacco. I suoi nuovi amici pensano di avere un vuoto da colmare, per questo hanno bisogno dell’intervento del Mago di Oz. Lo Spaventapasseri crede di aver bisogno di un cervello, il Boscaiolo di Latta di un cuore e il Leone di coraggio, mentre Dorothy non vuole fare altro che ritornare nel suo paese.

    Durante il viaggio, ognuno di loro – affrontando le proprie paure per superare gli ostacoli che si presenteranno lungo il percorso – mostrerà di possedere già ciò che pensava gli mancasse.

    Rivolgendoci direttamente al testo di Baum, nel nostro Il Mago di Oz abbiamo cercato di evidenziarne l’aspetto più “fantastico” legato a quell’esperienza attraverso cui tutti siamo passati. Quel pericoloso e tortuoso cammino che è il crescere, il diventare grandi. Ci vuole decisamente cervello, cuore e coraggio!

     

    Clear-Creative Learning

    Dal 2016 al 2018 Fondazione Aida ha partecipato al progetto europeo  CLEAR (Creative LEARning) – Erasmus+ KA2- Partenariati strategici per le scuole promosso dalla Commissione Europea. Con questo progetto abbiamo definito delle linee guida e degli strumenti didattici per i docenti che intendono introdurre le tecniche del teatro nelle metodologie di insegnamento. 

    L’OBIETTIVO

    Con questo progetto volevamo migliorare le conoscenze e le competenze degli insegnanti nell’uso del linguaggio teatrale come metodologia didattica innovativa ed efficace per le scuole primarie e dell’infanzia. A prescindere dalla materia di istruzione affrontata. In due anni abbiamo creato  una comunità di docenti formati su questo metodo in grado di migliorare e condividere quanto appreso e trasferirlo in classe.

    LA METODOLOGIA e MATERIALI

    Abbiamo creato un documento che include esempi e le migliori pratiche relative all’utilizzo di questo linguaggio per l’insegnamento.

    Il materiale utilizzato è digitale e di alta qualità rivolto a insegnanti, formatori ed educatori che intendano introdurre il teatro nei loro percorsi educativi per migliorare la qualità della formazione.

    Si sono svolti  seminari di e-learning in inglese e workshop per la formazione degli insegnanti in tutti i paesi partner.

    LE FASI

    In una prima fase a Sofia e a Smirne abbiamo analizzato i sistemi scolastici di ciascun paese.

    Ogni stato membro ha creato un gruppo di lavoro che ha elaborato schede didattiche per l’insegnamento creativo di specifici moduli.

    A ottobre 2017 i partner hanno preso parte a un meeting organizzato a Verona. Ci siamo riuniti per discutere ed essere formati sul metodo sviluppato, sulle schede prodotte e definire linee guida per la formazione di altri docenti nei rispettivi paesi.  Entro l’ano, in ogni paese partner si sono organizzati seminari per spiegare come introdurre le metodologie creative elaborate in classe.

    Nella primavera 2018 gli insegnanti hanno poi sperimentato uno o più percorsi suggeriti. Hanno realizzato un breve report riportando l’efficacia della metodologia ed eventuali migliorie.

    I PARTNER

    Oltre all’Italia, rappresentata da Fondazione Aida in quanto centro di formazione professionale per insegnanti accreditato dal MIUR, hanno partecipato al progetto:  il Kentro Spoudon Laikou Theatrou dalla Grecia, Coordinatore,  Action Synergy Sa e la 12th “Stergiopoulos” Elementary School of Halandri Ioanninon & Taygetou sempre dalla Grecia, poi la Fondatsiya Za Rodopite dalla Bulgaria,  Integration För Alla dalla Svezia e  il Karsiyaka Ilce Milli Egitim Mudurlugu dalla Turchia.

     

    Il Magico Zecchino d’Oro

    Un regalo in musica che vuole rendere omaggio a un appuntamento diventato tradizione. Un appuntamento che ha saputo attraversare gli anni con sobrietà, leggerezza ed eleganza senza mai perdere di vista la propria identità. Ecco allora Il Magico Zecchino d’Oro un titolo che già è un programma.  Un musical nato dalla collaborazione tra Antoniano di Bologna, Fondazione Aida di Verona e Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, sostenuto da Geomag e Valfrutta.

    Trama

    Cosa aspettarsi dal “Il Magico Zecchino d’Oro”? Uno spettacolo nello spettacolo in cui le canzoni saranno protagoniste assolute insieme alla fantasia e un pizzico di magia. Ricordi, emozioni, sensazioni, momenti vissuti e da rivivere. Questo e tanto altro sarà presente in quello che può essere definito un fantasy musicale in grado di sorprendere tutti, grandi e piccini. Protagonista della trama, Alice, una bambina che a volte ha paura del buio. Con lei, in scena, l’Omino della Luna che manda i sogni ai bimbi mentre dormono grazie al tintinnio dello zecchino d’oro di cui, invece, vuole impadronirsi la Strega Obscura. Non mancheranno, poi, le avventure e gli incontri con alcuni dei personaggi più famosi delle canzoni che hanno fatto la storia dello Zecchino d’Oro. Un regalo che l’Antoniano si fa e ci fa per vivere insieme quest’occasione davvero particolare nel suo genere.

    Uno spettacolo tutto da cantare!

    Come si può immaginare, le canzoni saranno protagoniste assolute di questa produzione. I testi musicali più celebri e più conosciuti dello Zecchino d’Oro sono stati selezionati appositamente per diventare la colonna sonora de “Il Magico Zecchino d’Oro”. Canzoni che sono state pensate dai bambini, cantate e votate da loro nel corso degli anni e che ora, in questa particolare occasione, diventano colonna portante della drammaturgia teatrale. Protagoniste in modo nuovo, rinnovato e rivisitato pur mantenendo il loro stile e la loro autenticità. Una curiosità, questa, che rappresenta anche l’originalità de “Il Magico Zecchino d’Oro” che si rivela essere davvero uno spettacolo coinvolgente e adatto a tutti, grandi e piccini.

    Diversamente a teatro

    Diversamente a teatro (Premio Sodalitas nel 2015) è un progetto di inclusione sociale e lavorativa di un gruppo di ragazzi disabili trentini.

    Per tre anni, dal 2014 a giugno 2017, Diversamente a teatro ha offerto un’occasione di formazione e di inserimento lavorativo nel settore teatrale a un gruppo di ragazzi con disabilità senza distinzione contrattuale o di livello economico rispetto agli altri lavoratori del settore.

    Questa iniziativa si ispira a modelli internazionali ed è un progetto pilota reso possibile grazie al supporto di Fondazione UmanaMente. Grazie a Diversamente a teatro questo gruppo di ragazzi sono stati parte integrante della struttura organizzativa del teatro.  Il bar THE STAFF è diventato lo spazio in cui questo progetto ha trovato concretezza e offre loro l’occasione di esprimere la propria professionalità.  Grazie al contributo di Fondazione Cattolica, il Teatro Valle dei Laghi diventa luogo di aggregazione culturale, integrazione sociale e sperimentazione.

    Dopo la chiusura del Teatro Valle dei Laghi di Vezzano questa opportunità è venuta meno. Da qui l’idea di Associazione Atti, Oasi Valle dei Laghi e della nostra fondazione di dare continuità all’iniziativa.

    Chef a teatro e Lettori Olimpici sono la naturale prosecuzione di questo progetto. Negli anni hanno infatti trovato continuità e supporto grazie a una rete di partner sensibili e accorti.

    Un progetto di ATTI, Comunità Valle dei Laghi, Fondazione Aida, Associazione Oasi.
    Realizzato con il supporto di Fondazione Cattolica Assicurazioni e Fondazione Umanamente.

    Chicchi di Storia

    Il progetto ha coinvolto un gruppo di giovani dei territori di Nogara, Sorgà e Gazzo Veronese. Questi hanno realizzazato  un documentario che possa raccontare le specificità di quest’area, l’evoluzione della sua economia, delle condizioni di vita, del pensiero e delle abitudini dei suoi abitanti.  Soprattutto sul lavoro che caratterizza questa zona: la coltivazione, raccolta e lavorazione del riso.

    Attraverso interviste ai lavoranti di un tempo e l’esposizione dei loro ricordi, di aneddoti e delle loro storie private, l’analisi di documenti d’archivio, testimonianze di studiosi, con la partecipazione dei giovani che vivono e lavorano nel territorio, si è cercato di raccontare momenti del lavoro di un tempo e i cambiamenti che hanno caratterizzato la vita della popolazione locale nel corso dei decenni.

    Il documentario sottilinea l’importanza di di comprendere come, anche in questi tempi difficili, sia possibile trovare nelle proprie radici culturali le basi per la costruzione di un futuro possibile. Raccontare il passato, il presente e le idee per un futuro possibile di uomini e di società legati al territorio significa raccontare un piccolo mondo con le sue difficoltà e le sue gioie, con i suoi pregi e anche i sui difetti, con le sue speranze e delusioni, ma vuol dire soprattutto restituire una testimonianza positiva di operatività e di possibile sviluppo economico ma anche culturale e sociale.

    Il 15 ottobre presso il teatro comunale di Nogara è stato realizzato un evento conclusivo. È stato quindi proiettato in un primo momento il documentario e in seguito si è discusso e parlato della storia del Vialone Nano. In conclusione c’è stato un rinfresco con risotto per tutti i presenti.

    Attività realizzate

    •  realizzazione di un gruppo di lavoro, comprendente un minimo di 5 giovani del territorio;
    • ricerca e raccolta dati, documenti, storie, a cura dei giovani partecipanti, sulla base delle indicazioni ricevute da uno o più esperti di memoria del territorio;
    • elaborazione dei documenti, realizzazione di interviste, riprese video, sotto la guida di un videomaker esperto;
    • elaborazione e realizzazione del prodotto multimediale finito, sotto la guida di un regista di pluriennale esperienza e con il supporto del videomaker;
    • diffusione e divulgazione del prodotto attraverso canali social, al fine di offrire un’opportunità di conoscenza del territorio, soprattutto ad un pubblico giovanile;
    • momento conclusivo di presentazione del prodotto multimediale e disseminazione degli esiti dell’esperienza svolta.

     

    Ciceroni a casa nostra

    “Ciceroni a casa nostra” è un progetto finanziato dalla Regione Veneto e realizzato da Fondazione Aida. L’obiettivo è quello di insegnare ai ragazzi come valorizzare il proprio territorio, attraverso una serie di incontri e laboratori. I giovani che hanno aderito al progetto hanno realizzato dei percorsi volti a promuovere i territori dei comuni coinvolti nel progetto: San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Monteforte d’Alpone e Zimella

    Le fasi del progetto

    La prima fase ha previsto una serie di incontri organizzativi tra i partner, Fondazione Aida e i giovani protagonisti.

    In un secondo momento, nel periodo compreso tra il 10 novembre 2016 e il 27 febbraio 2017, è stata avviata la fase comprendente la realizzazione di 17 incontri.  Iscritti al percorso, un gruppo composto da 6 ragazzi: Andrea Dal Bosco, Arianna dal Bosco, Chiara Castellan, Marianna Ambrosini, Giulia dal Grande, Giulio De Marchi. Il gruppo ha poi raggiunto il numero di 10 componenti nella parte successiva del progetto con l’arrivo di: Giada Bosaro, Francesco Segneghi, Mirca Mattioli, Rosanna Carli.

    Stefania Carlesso, attrice ed esperta di arte e architettura, ha cercato di spiegare i meccanismi che stanno alla base della creazione di eventi. Le tematiche storico-artistico o letterarie si veicolano in format che uniscono l’alta divulgazione al divertimento.

    Poi, ha affidato, suddividendoli tra i ragazzi, i percorsi da costruire nei comuni coinvolti dal progetto: San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Monteforte d’Alpone, Zimella. Nel corso delle settimane i ragazzi sono stati guidati nella elaborazione degli stessi percorsi. Quindi, sono state trasferite al gruppo dei giovani una serie di skills utili a veicolare contenuti culturali in modo coinvolgente e dinamico.

    Social Network.

    Il 10 marzo, 24 marzo, 7, 14, 21 aprile si è realizzata la fase di cinque incontri dove i partecipanti hanno avuto la possibilità di esercitarsi nella creazione di un video promo acquisendo le tecniche di base e approfondendo quindi le abilità di promozione dei percorsi/progetti da loro creati. I ragazzi hanno ricevuto le indicazioni necessarie per sfruttare al meglio il mondo dei social network per la prompzione dei progetti. Sono stati creati quindi un profilo Facebook e un profilo Instagram realitvi al progetto.

    Strategie progettuali

    Il giorno 27 marzo è stato realizzato il seminario formativo su processi di innovazione e promozione della propria attività sul territorio. I corsisti hanno avuto modo di conoscere progetti e realtà dinamiche che si occupano di promozione territoriale. Hanno potuto confrontarsi con progetti realizzati di portata nazionale e internazionale. Hanno potuto apprendere le stategie progettuali messe in atto da realtà affermate, approfondire lo sviluppo di promozione del territorio e trasformare le conoscenze conseguite in un esercizio declinato al progetto sul quale in questi mesi passati hanno proficuamente lavorato.

    Raccontare il percorso

    Durante il fine settimana dal 22 al 25 aprile 2017, all’interno di uno spazio fieristico messo a disposizione dal Comune di San Bonifacio per la fiera di San Marco. A turni da loro stessi pianificati e organizzati, i partecipanti hanno raccontato il percorso realizzato presentandolo, anche supportati dall’intervento dei rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, ad un ampio pubblico. In quel contesto per la prima volta si sono messi in relazione con l’esterno con risultati soddisfacenti. Il gruppo è rimasto coeso anche una volta terminati gli step previsti dal progetto, ha pianificato con l’aiuto delle amministrazioni dei Comuni di provenienza ulteriori incontri che gestiranno in completa autonomia.

     

    Sorsi d’autore 2017

    Per la diciottesima edizione di Sorsi d’autore sono quattro gli eventi in programma, dal 22 giugno al 2 luglio. Come ogni anno, all’interno di alcune prestigiose Ville Venete, sono in programma illustri ospiti provenienti da diversi ambiti: dallo giornalismo allo spettacolo. Infatti, i protagonisti di questo 2017 saranno: Giuseppe Vessicchio, Mauro Corona e Luigi Maieron, Davide Rossi, Milly Carlucci. I moderatori degli incontri saranno Cinzia Tani, Federico Rampini, Luca Telese, Davide Rossi.

    Tutti gli eventi sono ad ingresso libero e si terranno alle ore 21.00. Precedentemente, nel tardo pomeriggio alle ore 18.30 (a pagamento e su prenotazione) degustazioni a cura dei sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier Veneto di vini Tedeschi, Punto Zero, Tommasi,  Piovene Porto Godi e Comini. Alle ore 19.30 è in programma il servizio di visita guidata alla dimora storica.

    Informazioni e prenotazioni.

    Fondazione Aida Tel. +39 045.800.14.71 / 045.59.52.84

    E-mail: fondazione@f-aida.it oppure info@sorsidautore.it

     

    Sorsi d’autore: Vinitaly and the city 2017

    Dall’8 all’11 aprile 2017 si potrà assistere nel cuore di Verona, presso la Loggia Frà Giocondo (Piazza dei Signori), ad un’anteprima della rassegna Sorsi d’autore. Sette ospiti d’eccezione: Valerio Massimo Manfredi, Bruno Vespa, Giuseppe Culicchia, Marina Ripa di Meana, Federico Zampaglione con lo scrittore e sceneggiatore Giacomo Gensini, e infine, Camila Raznovich.

    Anche per Vinitaly and the city verrà rispettato il tradizionale format della kermesse che prevede la degustazione di alcuni selezionati vini; che saranno serviti dai sommelier Fisar a tutti i partecipanti che si presenteranno all’incontro con il classico “calice al collo”.

     

    Hansel e Gretel e la povera strega

    Lo spettacolo

    Avete mai pensato alla celeberrima storia di Hansel e Gretel dal punto di vista della strega? Sì, proprio quella povera strega affamata di bambini che ha escogitato tanti trucchi per catturare le sue piccole vittime ma che, alla fine, è rimasta vittima essa stessa delle sue prede, gettata nel forno a bruciare! Ebbene, nella nostra storia di streghe non ce n’è solo una, ma ben tre e sono qui per raccontarci, molti anni dopo, quando non correvano “tempi così bui e i bambini erano buoni da mangiare”. Le streghe, come tutti ben sanno, amano travestirsi per non farsi riconoscere dai più piccoli. Hansel e Gretel, che oltre ad essere due bambini bravi ed intelligenti hanno anche appreso dai loro genitori e dai libri come va la vita, hanno subito dei forti sospetti, ma le streghe – ahimè – hanno dalla loro la magia con la quale non solo riescono a catturare chi diventerà il loro pranzo, ma coinvolgono anche tutti quelli che avvicinano in una terribile confusione di rime, assonanze e ritmi. Le streghe, infatti, parlano solamente in versi e così dalla loro fame e dalla rima facile non ci si salva più, neppure volendo. Ma è più potente la Magia o l’Intelligenza? Voi che dite? La versione teatrale è un libero adattamento dall’omonima celeberrima fiaba dei Fratelli Grimm.

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