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    Beni Montresor: omaggio alla luce

    Nel 2003 a New York Fondazione Aida rende omaggio a un grande artista veneto che ha saputo, con la sua arte, travalicare confini geografici, ideali e culturali: Beni Montresor.

    Beni Montresor Mostre Fondazione Aida

    Assieme a Titivillus Mostre Editoria abbiamo allestito due mostre: “Dal colore alla luce” presso la New York Public Library for Performing Arts del Lincoln Center, e Casa di fiori, casa di stelle presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York. Le proposte sono state poi presentate anche successivamente in altri contesti culturali. Al momento le mostre non sono disponibili.

     

    Casa di fiori, casa di stelle

    La mostra è dedicata all’artista che è stato anche sensibile illustratore di libri per l’infanzia. E’ costituita da 61 quadri, 21 libri illustrati dal mestro. Casa di Fiori, casa di stelle è anche uno spettacolo teatrale scritto e diretto da Lorenzo Bassotto.  Si tratta di una narrazione di sei fiabe scelte tra le innumerevoli storie raccontate o illustrate da Beni Montresor.

    L’esposizione vedrà nello specifico i disegni originali che l’artista ha realizzato per alcune edizioni delle fiabe di Charles Perrault, Andersen o i fratelli Grimm. Moltissimi saranno poi i disegni originali tratti dai libri illustrati scritti dallo stesso Beni Montresor per le più importanti case editrici statunitensi.

     

    Dal colore alla luce

    La mostra intende ripercorrere l’ultimo decennio di lavoro di Beni Montresor come regista, scenografo, light designer teatrale. L’esposizione celebra un “nomade” dell’immagine, apolide ma allo stesso tempo “di casa” in ognuno dei grandi teatri in cui e per cui ha lavorato, tra gli altri: Colon di Buenos Aires, Scala di Milano, Arena di Verona, Opera di Roma, Massimo di Palermo, Brooklyn Academy of Music, Metropolitan e Lincoln Center di New York…

    Nel suo lavoro Montresor ha sempre cercato di vestire coi colori della sua fantasia le grandi melodie dell’opera e del balletto, spesso sfidando clichés stilistici ed estetici che imponevano alla scenografia di conformarsi al libretto anziché alla musica, arrivando così a proporre soluzioni ardite ed in controtendenza e tuttavia sempre eleganti ed appropriate.

    Tali scelte stilistiche condurranno il Montresor del decennio 1991-2001, ad una scelta estetica di progressiva “sottrazione” della linea scenica, fino ad approdare alla “scena vuota”, dove le forme e i colori verranno affidati progressivamente al solo gioco delle luci.

    In esposizione vi sono i disegni, i manifesti e le foto di allestimenti come il “Faust” alla Scala di Milano, il “Werther” al Carlo Felice di Genova, la “Madama Butterfly” all’Arena di Verona, l’“Otello” al Colon di Buenos Aires, “Le streghe di Venezia” ancora alla Scala, un balletto, quest’ultimo, con musiche di Philip Glass su libretto dello stesso Montresor.

    Altre sezioni sono poi dedicate a disegni e foto delle scenografie e dei costumi realizzati per “Elisir d’Amore” per il Metropolitan di New York, il “Falstaff” al Teatro di Lisbona, la Tosca al Festival Pucciniano e poi ancora la documentazione delle realizzazioni scenografiche per “Traviata”, il “Cyrano”, il balletto la “Bella addormentata nel bosco” per il Teatro dell’Opera di Roma, e molto altro ancora.

     

    Immagini

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