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    Cipì

    Nuova lettura del grande classico Cipì di Mario Lodi

    Allora mi alzai dal mio posto e pensai: la scuola a cosa serve?
    Un piccolo gruppo di bambini può cambiarla, può trasformarla in un luogo di gioco? Mi alzai e andai in mezzo a loro a guardare il mondo dalla finestra.

    “In occasione del centenario della nascita di Mario Lodi, possiamo ricordare con questa frase il suo essenziale contributo al mondo della pedagogia. La necessità di un cambio di visione, di uno spostamento, non sempre comodo da parte del maestro, che mostra come l’atto educativo sia prima di tutto un incontro.
    Così è nata la storia di Cipì, scritta da un maestro e dai suoi allievi, immaginata guardando fuori dalla finestra. Questa apertura al gioco e all’immaginazione è anche la linea guida che accompagna il nostro spettacolo.”

    Lucia Messina, Regista

    Sinossi

    Cipì è un esuberante passerotto con tanta voglia di esplorare il mondo. Fin dalla nascita il nido gli sta stretto e i consigli della mamma non bastano a frenare la sua curiosità: il desiderio di conoscere il mondo è sempre più forte di qualsiasi prudenza. Eppure questa sua ribellione lo porta a misurarsi con grandi esperienze ed imprese: scopre le bellezze della natura, il valore dell’amicizia, impara a difendersi dai pericoli e lottare sempre per la verità. Alla fine, diventa padre e insegna ai suoi figli “ad essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per poter essere amati, ad aprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso, ad essere coraggiosi e difendere la libertà”.

    Mario Lodi

    E' stato un maestro rivoluzionario e il suo impegno

    pedagogico per una scuola nuova, basata sul rispetto del bambino, sull’ascolto e sulla libertà di apprendimento, ha ispirato molti giovani insegnanti dando un’importante spinta di cambiamento al mondo dell’istruzione. Nello spettacolo sono sviluppati temi legati alla formazione del bambino: la curiosità e il desiderio di essere sé stessi, che richiede a volte un po’ di trasgressione; lo sviluppo dell’identità attraverso l’esperienza e il ruolo fondamentale dei genitori nell’accompagnare questo percorso; la relazione con l’altro, in termini di gioco, amicizia e amore.

     

     

    Recensioni

    Crediti

    Tratto da il libro di Mario Lodi
    Con Annachiara Zanoli
    Regia Lucia Messina
    Scenografie Caterina Marcioni
    Pupazzi Caterina Marcioni

    Tecnica utilizzata teatro di figura
    Fascia di età 3 – 8 anni
    Durata 60 minuti

     

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